TOKYO – I ricordi del devastante terremoto, tsunami e disastro nucleare che hanno colpito il Giappone 11 anni fa si sono rapidamente allagati mercoledì notte dopo che un potente terremoto ha scosso le case, interrotto l’elettricità e fatto deragliare un binario di un treno proiettile.
Alle 4 del mattino di giovedì, l’emittente pubblica NHK ha riportato un morto a Minamisoma e almeno 88 feriti in diverse province.
“Ancora un altro grande terremoto” Scritto da un utente Su Twitter. “11 anni fa, dopo un terremoto a Fukushima, ho visto in TV cosa è esploso alla centrale di Fukushima”. Ricordando l’urgenza di sfrattare i genitori che vivono lontano dalla centrale nucleare fusa dei tre reattori, l’utente di Twitter ha scritto: “Ricordo gli orrori di quel giorno”.
Chi è un’altra persona Richiamato Senza cibo né acqua dopo l’11 marzo 2011, il sisma ha offerto alcuni consigli: “Una catastrofe sta arrivando prima che dimentichiamo. State tutti attenti”
Aiko Sawada, ricercatrice medica in pensione Scritto su Twitter, “Un altro grande terremoto nel Tohoku. 3.11 Al termine dell’anno. Prego che il danno non vada via”.
Un senso di shock duraturo ha permeato molti commenti sui social media dopo il terremoto di mercoledì.
“Al momento del terremoto, mi è tornato in mente il grande terremoto del Giappone orientale”. Ha scritto un altro poster. “Non ci sono molti giorni in cui mi sento al sicuro. Sono molto preoccupato per la sicurezza delle persone nelle aree di Fukushima e Miyagi. Fare attenzione a queste ultime vibrazioni.
Anche le preoccupazioni per un altro incidente nucleare erano un tema ricorrente.
“Ogni volta che c’è un terremoto mi preoccupo per le centrali nucleari”. Leggi un post. “Costruire centrali nucleari in Giappone è molto pericoloso”.
Il terremoto di mercoledì ha causato molti meno danni rispetto al 2011. Le onde dello tsunami sono state tutte piccole, molto più piccole rispetto al 2011, con alcune che hanno raggiunto più di 45 piedi di altezza e hanno ucciso più di 19.000 persone. Altri 2.500 sono ancora dispersi.
Hikari Hida, Hisako Uno, Makiko Inoue e Hiroko Tapuchi Rapporto contribuito