La società Auditel rileva quotidianamente i dati di ascolto delle emittenti nazionali e locali in Italia, in DTT, via satellite, via cavo, registrando anche gli ascolti differiti fino a 7 giorni dalla messa in onda.
AUDITEL, LA STRUTTURA SOCIETARIA
Nata a Milano nel 1984 per offrire agli investitori pubblicitari un ‘parametro’ per valutare l’efficacia dei propri investimenti nell’emergente mercato televisivo, ormai aperto all’emittenza privata, Auditel si configura da subito come una Joint Industry Committee (J.I.C) che riunisce le principali componenti del mercato televisivo. A oggi comprende la Rai, i network e i canali nazionali e locali privati, le aziende che investono in pubblicità (UPA), Centri Media e Agenzie (AssoCom e UNICOM), con una quota assegnata anche alla FIEG – Federazione Italiana Editori Giornali.
Nel dettaglio, al 2017 sono soci Auditel UPA, ASSOCOM, UNICOM, FIEG, CRTV – Confindustria Radio Televisioni, Rai, RTI S.p.A, LaSette. Sky e Discovery sono invece membri del CDA e del Comitato Tecnico; in quest’ultimo compaiono inoltre – con un membro ciascuno – Viacom, public company statunitense con interessi tv anche in Italia ( fanno parte del gruppo le emittenti MTV, Comedy Central, Nickelodeon, Paramount Channel, VH1 per citarne alcune) e Areanti-Corallo, associazione di categoria che riunisce imprese radiofoniche e televisive in ambito locale, syndications, agenzie di informazione radiotelevisiva, imprese radiofoniche e televisive satellitari e via internet.
IL CAMPIONE AUDITEL
I dati Auditel vengono raccolti monitorando un campione che la Società definisce ‘rappresentativo della popolazione italiana per caratteristiche geografiche, demografiche e socioculturali‘. Se nel 2012 il campione Auditel si componeva di 5.163 famiglie – distribuite in 2.090 degli 8.100 comuni italiani, per un totale di poco più di 14.000 individui su circa di 60.743.000 cittadini residenti in Italia – nel 2017 si è completato l’ampliamento del panel, deciso nel 2014. L’attuale “super panel” è composto da circa 16.200 famiglie, per oltre 30.540 rilevatori meter installati su altrettanti televisori, che restituiscono i consumi televisivi di circa 40.000 individui in ogni momento della giornata, che coprono proporzionalmente la popolazione delle 103 province con una dispersione territoriale che permette di coprire circa 2.225 sugli 8.100 comuni italiani.
Ogni anno si procede alla sostituzione del 20% del panel: la rotazione permette di sostituire le famiglie che non vogliono più di proseguire nella collaborazione, di avere un campione sempre in linea con l’evoluzione della società, per quanto possibile. e di evitare l’assuefazione degli individui coinvolti. Ricordiamo che l’identità del campione Auditel non deve essere rivelata e Auditel si impegna a tutelare l’anonimato del panel per evitare qualsiasi tentativo di ‘pressione’ esterna o ‘influenza’ indebita. Resta memorabile quanto avvenne nell’ottobre 2015, quando un operatore inviò una mail in cc a vari membri del panel, svelandone reciprocamente le identità: da qui la decisione di cambiare integralmente il campione, con una rotazione del 100%, contestuale al suo allargamento.
I target di analisi Auditel comprendono oltre 100 diversi pubblici rilevati, per fasce d’età, classe socio-economica, titolo di studio, attività lavorativa, tipo di famiglia e anche il numero e il tipo di tv set posseduti, tra pay e free. Dal 2013 ha incluso tra i target anche Individui stranieri, Famiglie miste, Famiglie di soli stranieri e alcune fasce specifiche di ascolto tra 4 e i 14 anni, giusto per citare alcune delle new entries.
In collaborazione con Eurisko, poi, Auditel aggiunge all’elaborazione dei dati raccolti anche la profilazione psicografica del consumo tv, classificata secondo i cosiddetti “stili di vita”, che permette di tener conto anche di aspetti qualitativi e di comportamento rispetto alla tv, oltre i dati quantitativi. Rientrano in questa classificazione 19 diversi profili, tra cui le Sognanti, il Maschio Pre-culturale o L’Anziano da Osteria, giusto per citarne qualcuno.
COME AVVIENE LA MISURAZIONE DEI DATI AUDITEL
La rilevazione degli ascolti avviene mediante il “people meter” un apparecchio elettronico che si collega ai televisori e agli altri dispositivi di fruizione, comprese le consolle giochi e i lettori DVD o i VCR. Il Meter rileva automaticamente su che canale l’apparecchio ricevente è sintonizzato grazie a un sistema di audio matching, ovvero di comparazione delle tracce audio digitalizzate. In pratica, è stato realizzato un database digitalizzato delle tracce audio dell’intera programmazione giornaliera per ciascuna emittente: il confronto tra la traccia audio raccolta nella famiglia-campione (sample) e il database permette al meter di stabilire il programma seguito, anche se su piattaforma non DTT. Nel caso della tv satellitare, monitorata fin dal 2001, il meter Auditel è collegato ai set-top box (comunemente definiti ‘decoder’) di SKY per mezzo di un cavo (dongle) che raccoglie attraverso una specifica porta seriale le service information di tutti i programmi della piattaforma satellitare. Al 2017 sono in atto test sulla misurazione dell’ascolto tv televisione sui PC o in mobilità, attraverso tablet e smartphone.
Ricordiamo che viene collegato un meter per ogni apparecchio di fruizione presente nella casa della famiglia-campione: come dicevamo, al 2017 si contano 30.540 meter collegati.
Resta manuale, però, l’immissione dei dati relativi alla composizione dell’ascolto: spetta al ‘telespettatore-campione’ indicare, tramite apposito telecomando, chi sta guardando la tv in quel momento, quanti membri della famiglia sono davanti al dato apparecchio e segnalare anche la presenza di eventuali ospiti.
A ogni famiglia campione viene consegnato, quindi, un set-box composto da
- Combox (o unità chiamante)
- Meter (l’unità preposta alla raccolta delle informazioni di viewing, people, on-off, ecc)
- Telecomando (per la segnalazione dei componenti in visione)
Le informazioni raccolte vengono trasmesse alla sede centrale ogni notte tra le 2 e le 5 del mattino (cosiddetta fase di polling) per essere elaborate e quindi diffuse alle 10 del mattino successivo.
COSA MISURA AUDITEL?
Auditel misura i dati di ascolto tv, minuto per minuto, relativi a programmi, break e spot pubblicitari trasmessi dalle emittenti nazionali e locali in Italia: vengono rilevate le trasmissioni in DTT, via satellite, via cavo, nonché gli ascolti dei programmi registrati tramite VCR-DVD, PVR, USB, MYSKY e dispositivi analoghi, fino a 7 giorni dopo la messa in onda. Auditel rileva anche quando sono in funzione Play station, dvd, consolle di giochi e altre dotazioni collegabili al televisore.
Per andare un po’ più nel dettaglio, dal 2011 Auditel calcola anche l’ascolto differito (TSV – Time Shifted Viewing), tenendo così anche contro dell’ormai evoluto rapporto tra i telespettatori e l’offerta tv. Auditel, quindi, distingue tra ascolti live, contemporanei alla messa in onda in prima tv, Vosdal (Viewing on same day of live), ovvero l’ascolto effettuato nello stesso giorno dell’emissione ma in orario differente, e quelli TSV 1÷7 (Time Shifted Viewing), inteso come l’ascolto effettuato da 1 a 7 giorni dopo l’emissione. Ogni mattina viene pubblicato il dato giornaliero derivante dalla somma degli ascolti “live+vosdal”, mentre nei report mensili – distribuiti a pagamento – viene pubblicato anche il dato consolidato derivante dalla somma dei tre diversi ascolti, ovvero “live + vosdal + time shifted”.
Nello specifico, Auditel misura gli ascolti delle famiglie, intese come nucleo di persone che convivono sotto lo stesso tetto e con capofamiglia residente in Italia (che sia italiano o straniero); vengono calcolati gli ascolti degli individui presenti nella stanza dove è situato il televisore, inclusi gli ospiti. Perché un individuo possa essere considerato un ascoltatore in un determinato minuto, deve essere presente per almeno 30″ di quel minuto.
Non vengono calcolati, come anticipato, i bambini al di sotto dei 4 anni d’età, gli ascolti delle emittenti italiane in altri Paesi e gli ascolti ‘collettivi’.
La rilevazione e l’elaborazione dei dati viene svolta per Auditel dalla AGB Nielsen Media Research che provvede a elaborare i dati in diverse forme: oltre alla ‘semplice’ diffusione dei dati di ascolto giornalieri, Auditel fornisce a pagamento forme più sofisticate di elaborazione dei dati per offrire soprattutto agli inserzionisti uno strumento utile per la valutazione del proprio investimento pubblicitario. I dati di ascolto rilevati da Auditel, nella loro versione completa, sono disponibili, a pagamento, a chiunque ne faccia richiesta.
Per restare in tema di dati e di loro uso, ricordiamo che agli investitori interessano le ‘teste’, ovvero il numero dei telespettatori, più che la media di share calcolata su una data fascia oraria.
Vediamo, però, i principali dati elaborati da Auditel, su cui quotidianamente si agitano gli interessi del mercato tv.
Audience media (Average Minute Rating): numero medio dei telespettatori di un programma, pari al rapporto fra la somma dei telespettatori presenti in ciascun minuto di un dato intervallo di tempo e la durata in minuti dell’intervallo stesso.
Share: rapporto percentuale tra gli ascoltatori di una certa emittente e il totale degli ascoltatori che stanno guardando qualunque altro programma sulle diverse reti.
Contatti netti: sono tutte le persone che vedono almeno un minuto di un certo programma. Si contano una volta sola.
Minuti visti: è il numero medio di minuti visti dai telespettatori per ogni programma. È pari al rapporto tra l’ascolto medio di quel programma, moltiplicato per la durata e diviso per i contatti netti.
Permanenza: è un indicatore della fedeltà di visione. Si ottiene come rapporto percentuale tra il numero di minuti visti in media dagli ascoltatori di un certo programma e la durata dello stesso.
Indice di concentrazione (I.C.): particolarmente utile per gli investitori pubblicitari, serve a stabilire quanto ogni programma sia più o meno legato ad un target. Per calcolarlo si divide lo share ottenuto sul singolo target per lo share medio sul Totale moltiplicato poi per 100: se l’I.C. ottenuto è minore di 100 la concentrazione è sotto la media rispetto alla popolazione, se è = 100 è in media, se è maggiore di 100 è sopra la media.
Indice di pressione pubblicitaria (GRP Gross Rating Point): particolarmente utile per portare all’acquisto di spazi pubblicitari. Si ritiene che una valida campagna pubblicitaria debba sviluppare, a settimana, su un’emittente generalista, un valore che varia dai 300 ai 400 GRP. L’indice si calcola rapportando l’AMR di un target che ha visto un certo spot alla popolazione totale di riferimento del target stesso, moltiplicato 100. In Italia, il costo per GRP varia dai 900 ai 3.500 Euro.
Fonte: www.auditel.it