122 anni sono passati dalla prima storica proiezione di una pellicola stampata di fronte ad un pubblico pagante, ad opera dei fratelli Louis e Auguste Lumière, e il Cinema si può ancora considerare Settima Arte. Per nostra fortuna, che lo amiamo e che non riusciamo a vivere senza.
Eppure di trasformazioni, da quel 28 dicembre del 1895, ne abbiamo vissute, con campane a morto più volte suonate ma puntualmente frenate, perché la magia del buio della sala, ancora oggi, risuona unica nel suo genere.
Nell’era dello streaming a pagamento e della spietata concorrenza di Netflix, Amazon & Co, l’ebbrezza del grande schermo rimane viva, perché non potrà mai esserci computer o televisore in grado di competere con la meraviglia del Cinema.
Che sia in IMAX, per i più fortunati, o nella sua forma ‘classica’, avendo in pochi anni archiviato il 3D dopo l’eccessivo entusiasmo iniziale, l’unicità del Cinema risiede anche nella multipla scelta a cui viene obbligatoriamente sottoposto lo spettatore.
Non solo la pellicola, da scovare tra le tante in programmazione, ma anche la sala più adatta, il posto più comodo, l’eventuale bevanda da sorseggiare e il cibo da sgranocchiare, l’amico da contattare, il parcheggiare dell’auto da trovare o il ticket del bus da dover timbrare, fino alla fila alla cassa ipoteticamente più rapida da sposare.
Step che si fanno condivisione e socializzazione, in un mondo in cui apatia e solitudine prendono spaventosamente piede grazie anche a quelle tecnologie che hanno contribuito a renderci sempre più statici.
Il Cinema, con le sue inevitabili ‘tradizioni’, prova invece a resistere, tra sale che spariscono e biglietti sempre più cari, offerte televisive maledettamente attrattive e derive produttive che tendono a replicarsi.
La tv e le piattaforme streaming, con le loro serie e i loro film, hanno preso a piene mani proprio dal Cinema per provare ad abbatterlo, a renderlo obsoleto, facendosi spietata concorrenza.
Competitor che hanno di fatto costretto il Cinema stesso a guardarsi allo specchio, provando a variare, a scostarsi dagli standard produttivi che avevano ultimamente appiattito Hollywood.
Moonlight, premio Oscar del 2017, non è altro il titolo ‘indie’ da cui ripartire, con le ‘storie’ che tornano prepotentemente ad essere centralità, sgomitando tra quegli effetti speciali negli anni diventati tanto perfetti quanto noiosamente ridondanti.
Per non perire e guardare al futuro con doveroso ottimismo, il Cinema deve saper tornare ad essere emotivamente dirompente, originale e temerario nella sua rappresentazione, affinché l’ineguagliabilità della sala rimanga inalterata.
Un Cinema da amare in tutti i suoi generi, così differenti eppure ugualmente ammirabili, recentemente tornati in auge anche nel Bel Paese, dopo un ventennio di commedie realizzate a stampo. Un glorioso passato, quello del nostro Cinema, da cui attingere per poter ripartire,
guardando al futuro con doveroso ottimismo.